Crisi economica? Più vacanze per tutti, per legge!


Una iniziativa popolare chiede l’introduzione di due settimane di ferie obbligatorie in più. Raggiunte le firme necessarie.

BERNA – A chi pensava che la crisi economica si combattesse con maggiore produttività e lavoro sodo risponde oggi la Svizzera, con una iniziativa legislativa che va nella direzione opposta. La confederazione sindacale elvetica Travail.Suisse ha consegnato oggi alla Cancelleria federale la sua iniziativa popolare “6 settimane di vacanza per tutti“, munita di quasi 108’000 firme. Per indire un referendum propositivo ne bastano 100’000. Gli svizzeri, perciò, potranno decidere sulle proprie vacanze.

Col proprio testo il sindacato porta da quattro a sei le settimane minime legali di vacanza all’anno. Un anno dopo l’eventuale accettazione popolare della proposta legislativa in Svizzera verrebbe introdotto l’obbligo generale di almeno cinque settimane di ferie; poi, negli anni seguenti verrebbe gradualmente aggiunto un giorno di riposo ogni anno per cinque anni.

In Svizzera quasi la metà delle persone impiegate soffre di stress da lavoro. La pressione sui salariati, secondo un comunicato di Travail.Suisse, si è accentuata negli ultimi anni a causa delle profonde modificazioni strutturali della società, sempre più concentrata sulla produttività. Tutto ciò «costa all’economia svizzera parecchi miliardi all’anno», afferma il sindacato, ed è quindi «necessaria» una compensazione della pressione attuale.

Secondo, Martin Flügel, presidente di Travail.Suisse, la consegna dell’iniziativa costituisce già la conquista di un primo obiettivo: iscrivere «nell’agenda politica il carico di lavoro e il riposo, temi di cui» governo e parlamento «dovranno occuparsi».

Fra i vantaggi di un aumento delle settimane di vacanza si registra anche quello di una migliore compatibilità tra lavoro e famiglia, resa necessaria dall’«ingresso massiccio e durevole delle donne nel mondo del lavoro», secondo il consigliere nazionale PPD ticinese Meinrado Robbiani, vicepresidente di Travail.Suisse.

Ma non ci sono solo vantaggi, qualora la proposta fosse convertita il legge, si verificherebbe un mancato guadagno per la piazza svizzera quantificabile in vari miliardi di franchi ogni anno. Difficile calcolare preventivamente se una maggiore quantità di riposo corrisponderà a una maggiore produttività in grado di compensare il minor numero di giorni lavorativi annuali. I promotori dell’iniziativa, carte alla mano, ne sono convinti.

Decideranno i cittadini.

Red. Int.

Commenti

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  1. Anonimo ha detto:

    Necessitiamo tutti di un minimo di 6 settimane di vacanze.
    Lavoriamo tutta la vita e non ci godiamo niente, non mi va di godermi la vita da vecchia quendo non avro più le forze!
    Spero che venga accolta la domanda delle 6 settimane, sarebbe finalmente qualcosa fatto a favore della popolazione, dei lavoratori.

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